GUIDA AI BANDI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

GUIDA AI BANDI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

da | Ott 19, 2022 | bandi efficientamento energetico, giornalino 2022, GSE conto termico, PNRR, relamping pubblici

Dove trovano gli Enti pubblici i fondi per portare a termine interventi di efficientamento energetico? Essenzialmente il meccanismo è quello dei bandi, che possono essere nazionali o regionali, ma non si tratta di un percorso sempre agevole. Per fare chiarezza in merito a questa delicata questione ci siamo rivolti ad un esperto del settore, che proprio sulla consulenza ai Comuni e agli Enti pubblici in materia di accesso ai bandi ha specializzato il focus professionale del proprio studio.

Cosa sono i bandi?
«Sono strumenti emanati da Stato o Regioni grazie ai quali gli enti locali hanno la possibilità di accedere a importanti finanziamenti a parziale copertura della realizzazione di opere
pubbliche. In particolare, in questa fase i bandi si suddividono in nazionali e regionali. Dei primi fanno parte i bandi PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e i bandi ministeriali, oggi più che mai appannaggio del CONI (si chiamano bandi Sport e Salute), che invece permettono la riqualificazione di strutture sportive. Questi bandi emessi direttamente dallo Stato sono validi, con le medesime caratteristiche, su tutto il territorio nazionale. Ogni regione, poi, ha facoltà di indire bandi propri che vengono pubblicati su portali dedicati. I bandi si differenziano tra loro essenzialmente per l’entità dei fondi che mettono a disposizione per agevolare la realizzazione di determinate opere e per la percentuale di copertura dell’investimento a fondo perso. I bandi PNRR hanno solitamente un’elevata percentuale a fondo perso, il che li rende molto convenienti. Possono inoltre essere abbinati ai bandi GSE permettendo ai Comuni di coprire un’ampia percentuale della spesa senza obbligarli a spendere denari propri». Cosa bisogna guardare per essere certi di riuscire a presentare domanda? «Prima di tutto è indispensabile verificare la data di scadenza del bando. Entro quella data bisogna aver pronta tutta la documentazione da allegare alla domanda. Dopo di che bisogna leggere attentamente tutte le disposizioni presenti nel bando stesso. Sicuramente sarà necessario presentare documentazione progettuale (con livelli di richiesta variabili dallo Studio di fattibilità, al progetto definitivo, fino a quello esecutivo). Questo passaggio è fondamentale: alcuni comuni riescono a presentare la domanda corredandola con documentazione prodotta dal proprio ufficio tecnico, altri invece, in modo particolare quelli più piccoli, devono appoggiarsi esternamente a studi di progettazione soprattutto quando la richiesta si spinge oltre quella dello Studio di fattibilità».

Dunque, per un comune, soprattutto se piccolo, sarebbe meglio aver pronta in anticipo la progettazione di una determinata opera, al fine di non farsi trovare impreparato nel momento in cui viene indetto un bando utile?
«Sicuramente questo è un vantaggio. Chi decide di investire qualche soldo affidando l’appalto per la progettazione di un’opera a uno studio giocando d’anticipo, riesce solitamente a presentare la richiesta per tempo. Se si è impreparati, invece, si rischia di perdere l’occasione perché spesso le scadenze imposte dal bando stesso non lasciano margini di tempo sufficienti per approntare una parte tecnica esaustiva».

Supponiamo che si svolgano tutti i passaggi per tempo, una volta presentata la domanda, cosa accade?
«Accade che il progetto viene esaminato dall’apposita commissione che può approvarlo, richiedere documentazione supplementare o rifiutarlo. Se il progetto viene approvato entra in graduatoria e può ambire a ottenere il finanziamento. Anche i tempi di presentazione cronologica di una domanda fanno la differenza: un progetto presentato in extremis, di pari qualità a un altro presentato con anticipo, potrebbe essere penalizzato». Supponiamo di essere entrati in graduatoria e di aver diritto ai fondi, quando si incassa? «Alcuni bandi prevedono l’erogazione di una quota a inizio lavori e il saldo al termine. Altri invece prevedono l’erogazione del finanziamento solo al termine della rendicontazione. Significa che solo dopo la verifica delle fatture e della documentazione comprovante l’effettiva esecuzione dei lavori i fondi vengono erogati».

È il momento di investire nell’efficientamento energetico?                                                                                                                                                                                          «Questo è veramente il momento giusto. Stiamo attraversando un periodo nel quale, per approdare alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera in Italia a livello nazionale vengono pubblicati numerosi bandi. Lasciarseli sfuggire sarebbe un peccato. La consulenza con studi specializzati, laddove il Comune non sia in grado di provvedere autonomamente alla ricerca dei bandi e all’espletamento sia della parte burocratica, sia di quella tecnica, può rivelarsi preziosa. Questo anche perché gli studi di consulenza traggono il proprio onorario solo dai bandi aggiudicati ed è quindi nel loro interesse guidare gli Enti pubblici, con i propri servizi e consigli, all’ottenimento dei fondi».