Quando si osserva un lavoro finito, di qualsiasi progetto si tratti, spesso si fa fatica a comprendere quanto sia importante, nel complesso del risultato finale, una buona posa dei prodotti effettuata a regola d’arte. Quando si tratta di corpi illuminanti e di relamping di edifici, per esempio, ci sono degli aspetti da tenere necessariamente in considerazione. Per
esempio, molto spesso, le plafoniere “vecchie” e da sostituire sono più grandi di quelle nuove a LED, quindi quando si cambiano rimangono dei fori e dei segni sul muro o sul soffitto.
È inevitabile, ma con dei piccoli accorgimenti si possono limitare i danni: ad esempio, stuccando e ritoccando la zona limitrofa alla lampada, si riesce a nascondere quasi completamente l’intervento effettuato, lasciando al termine dell’operazione un risultato eccellente.
Un altro aspetto importante è il fatto di intervenire rispettando le dinamiche di chi lavora o studia nell’ambiente sottostante, avendo sempre ben presente che, in realtà, stiamo “invadendo” i loro spazi: più si riuscirà a lavorare “in punta di piedi”, senza disturbare, lasciando pulito e in ordine, più la percezione finale di un lavoro che è stato eseguito bene sarà alta.
In ultimo, anche la flessibilità del lavoro è molto importante. A tutti i responsabili piacerebbe far lavorare i propri dipendenti dalle 7 di mattina alle 5 di pomeriggio, ottimizzando tempi e giornate preziose. Quando si lavora però, per esempio in una scuola, è necessario essere disponibili a modificare i propri orari o le proprie abitudini in funzione delle attività che vengono svolte, magari spostandosi continuamente nel lavoro per sfuggire ai flussi dei ragazzi, lavorando nelle parti dell’edificio libere in quel momento.
Piccoli accorgimenti, dunque, piccoli dettagli, ma forse non così piccoli. Perché, di certo, la differenza tra un lavoro fatto bene ed un lavoro eccellente, sta proprio nei dettagli.